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L'interessante articolo
La Comunicazione Legale: Terra di incontro o di scontro tra professionisti del diritto ed esperti di comunicazione?
(link in calce)
mi fornisce l'occasione per alcune riflessioni.
In particolare questi due aspetti
"Da una parte la reticenza da parte degli avvocati di riconoscere ai professionisti della comunicazione una competenza sull’argomento, dall’altra il tentativo di persuasione
più che di convincimento da parte di molti comunicatori, che non tengono conto delle reali istanze di una realtà professionale particolare come quella legale".
Anch'io ho spesso riscontrato una sorta di "protezione dei propri confini" da una parte e una eccessiva furia generalizzatrice dall'altra.
Esagerare porta poco lontano, meglio perseguire i giusti equilibri.
"Ed è chiaro che di fronte ad un avvocato che ha compiuto un preciso percorso di formazione (laurea, tirocinio di due anni ed esame di Stato) gli elementi sopra descritti assumono una valenza importante se non strategica. Un amico avvocato mi ha domandato “chi sono io per poter dare consigli a lui su come impostare la propria attività professionale”. Mi sembra una domanda legittima a cui molti comunicatori o rispondono in maniera evasiva (pubblicitaria, se vogliamo) o non rispondono affatto".
La domanda è certamente legittima.
Nel mio ambito risponderei che, senza pretendere di impostare l'attività professionale o di insegnare niente a nessuno, mi piacerebbe poter far sperimentare certe capacità e magari farle divenire competenze operative, certo che siano estremamente utili quanto ancora sconosciute in ambito forense.
cfr www.avvocato-evoluto.com/neuro-geometrie.html
Il link all'articolo: http://bit.ly/cfVdIb
